La nostra idea di ospitalità

L’ospitalità che preferiamo e di cui vogliamo riempire la nostra Cascina è fatta di momenti condivisi, tempo di valore, racconti, ricordi. Siete dei nostri? Allora ci vediamo il 17 ottobre!

 

L’estate appena finita e gli insegnamenti che ci ha lasciato

Qui a Cascina Bosco Fornasara non ci vogliamo arrendere al fatto che l’estate sia davvero finita. Anche se è stata caldissima. Anche se la siccità ha danneggiato alcune coltivazioni e fatto morire molti degli alberi che avevamo piantato in inverno.

Nonostante questo, e nonostante le vacanze siano state brevi e non proprio riposanti, l’estate rimane infatti la nostra stagione del cuore. Quella in cui si concentrano tutte le nostre fatiche e le speranze. Dalla semina del riso fino quasi al raccolto, passando per grandinate, parassiti e malerbe.

Quest’estate, in particolare, ci ha insegnato che dobbiamo occuparci ancor più seriamente dei cambiamenti climatici, seppur nel nostro piccolo. Che i 2500 alberi piantati non sono abbastanza: dobbiamo metterne altri, metterli ovunque e creare un lago che abbia la funzione di zona umida per la biodiversità ma anche di riserva d’acqua, considerato che ogni anno il caldo si fa sempre più siccitoso.

Quest’estate ci ha dimostrato anche che i sacrifici fatti fino ad oggi erano quelli giusti.

Che il terreno aveva proprio bisogno di riposarsi, dopo 60 anni di monocoltura e prodotti chimici, per poterci dare nuovamente un buon raccolto. Aveva bisogno di erbe, fiori e serpenti. Topi, volpi e aironi. Aveva bisogno di essere trattato come un essere vivente e non come uno strumento da cui trarre profitto.

Quest’anno finalmente, dopo tanti piccoli fallimenti, raccolti scarsi e fatiche, abbiamo raggiunto produzioni pari a quelle di chi spende migliaia e migliaia di euro in macchinari, lavorazioni e prodotti fitosanitari. Facendo cosa? Restituendo alla terra la vita che le era stata tolta da anni di agricoltura intensiva.

Il campo che ha prodotto di più in assoluto è stato quello di Rosa Marchetti, dove il riso è stato seminato direttamente sull’erbaio (ricordate? Ne avevamo parlato qui) e dove non è stata fatta alcuna lavorazione del terreno. Nessuna aratura, erpicatura o livellamento. Solo semina e allagamento.

 

Pomeriggi insieme, raccolte condivise, ospitalità gentile

Ma c’è un’altra cosa che quest’estate ci ha lasciato: gli incontri. Da agosto abbiamo iniziato ad ospitare in Cascina pellegrini e turisti (birdwatcher in particolare) arrivati qui da diverse parti d’Italia per poter ammirare aironi ed altre specie di uccelli a cui ormai il nostro occhio non fa nemmeno più caso, ma che per chi non vive vicino alle risaie sono avvistamenti rari.

Ogni ospite ci lascia un piccolo pezzo di sé e noi cerchiamo di ricambiare con un gesto gentile. Un racconto o una piccola attenzione.

Ultimamente, per esempio, abbiamo ospitato un ragazzo di Bruxelles, partito a piedi da Aosta per percorrere la Via Francigena fino a Roma. Gli abbiamo raccontato del nostro progetto, e lui ha spiegato a noi come si vive in una città mittle europea come la sua.

In queste settimane abbiamo accolto donne e uomini di tutte le età e di diverse provenienze, alcuni in cammino solo per qualche giorno, altri per mesi. Francesi, statunitensi, inglesi e tedeschi, ma anche italiani.

Uno in particolare, oltre al ragazzo di Bruxelles, ci ha colpito: il pellegrino Giorgio. Insegnante di yoga e danze sacre orientali, massoterapista e grande viaggiatore, ci ha raccontato di aver vissuto in India per un periodo e di aver avuto una scuola di danza e yoga tutta sua.

Lo abbiamo incontrato quando da poco aveva deciso di mollare tutto e andare a vivere in montagna, vicino a Courmayeur, per poter lavorare solo durante la stagione turistica ed avere 3/4 mesi liberi all’anno per viaggiare (quasi sempre a piedi).

È questa una delle parti che più ci appagano di questo progetto di ospitalità che si sta allargando: condividere momenti, tempo di valore, racconti, ricordi.

Non c’è niente di più prezioso, nella vita, dello stare insieme e del conoscersi davvero.

 

La Cascina Bosco di oggi e di domani

Per tutti questi motivi, tra i nostri progetti futuri c’è quello di restaurare altre parti della Cascina e dedicarle all’ospitalità. Ma anche di creare un bio lago e un giardino in stile medievale, con piante tintoree, alberi da frutto, erbe aromatiche e fiori.

Desideriamo che la nostra casa diventi uno spazio protetto dove poter godere della bellezza e del tempo sospeso.

E poi vorremmo tornare a darvi appuntamento qui con regolarità, come abbiamo fatto questo mese. Proporre laboratori, visite guidate, lezioni di cucina o di apicoltura.

Confrontarci sulla sostenibilità, sui cambiamenti climatici e sugli altri argomenti che ci stanno a cuore. Aprire le nostre porte a clienti, amici e collaboratori che abbiano cose da insegnarci.

 

A proposito di ospitalità, quando ci vediamo?

E siccome gli ultimi due anni ci hanno tolto molto, abbiamo deciso di non rimandare questi buoni propositi a domani, ma di renderli pratica oggi.

Il primo invito quindi c’è ed ha una data precisa: domenica 17 ottobre!
Domenica prossima faremo una Grande Festa del Riso, perchè una grande festa è esattamente quello che ci vuole!
Sarà un evento completamente gratuito, un regalo per voi e per noi, per riprenderci indietro tutto il tempo trascorso nell’attesa e nella paura.

A questo pomeriggio speciale parteciperanno i nostri amici e alcune delle persone con cui collaboriamo. Se verrete a trovarci potrete visitare l’azienda, vedere i campi, i macchinari e le vecchie stanze della cascina ristrutturate. Noah e le sue chiappette vi saluteranno con entusiasmo. Cloe, i cani, i gatti e le galline non mancheranno di mostrarvi anche loro qualcosa di noi.

Alle 17.00 sarà il momento della musica, affidata all’amico @tumplaysmusic, ex frontman dei Pocket Chestnut. Le sue note e la sua voce delicata e malinconica ci culleranno in un abbraccio avvolgente.

E ci prepareranno nel modo giusto a gustare le meraviglie di @lisavegcook, esperta di cucina vegana e macrobiotica, che ci regalerà un sontuoso aperitivo.

Sarà un pomeriggio speciale. Sarà bellissimo. E le foto di @chiaragandolfi.fotografa continueranno a ricordarcelo anche nei giorni e nelle settimane successive.

Un solo accorgimento: per permetterci di organizzare al meglio l’aperitivo vi chiediamo la cortesia di prenotarvi entro venerdì sera.

Ogni pietanza vegetariana che vogliate portare e condividere con gli altri partecipanti sarà ben accetta. Ma anche vino o qualsiasi altra cosa abbiate piacere di portare per rendere questa festa ancora più speciale.
Vi aspettiamo numerosi, carichi di entusiasmo e voglia di stare insieme!
Conteremo questi giorni sul calendario come i bambini prima di Natale! Con affetto e tanta trepidante attesa.