Travolti dall’uragano. Sommersi di affetto

Un uragano che spazza tutto via. Il clima che cambia, i raccolti che soffrono, i giochi di potere che ignorano l’ambiente. E poi le persone, quelle veramente sensibili e partecipi, che insieme possono cambiare le sorti del mondo.

 

Essere contadini, oggi più che mai, significa avere a che fare con l’imprevedibilità della natura e, in questi ultimi anni, con un clima che cambia sempre più repentinamente. Fare una buona programmazione delle colture, in questo scenario, è diventato davvero difficile. Ed anche quando ci si impegna a variare le specie in campo, a rigenerare il suolo e a proteggere la natura, tutto il lavoro rischia, con un uragano, di essere vanificato in un attimo.

 

Il downburst e la situazione in Cascina

Il downburst, per chi non lo sapesse, è un fenomeno meteorologico consistente in forti raffiche di vento orizzontali in uscita dal fronte del temporale. Le folate possono raggiungere velocità elevate, prossime o superiori ai 100 km/h.

Sabato scorso ne abbiamo fatto esperienza diretta e la nostra Cascina – come quelle di molti altri agricoltori – ne è uscita profondamente danneggiata.

Questa tromba d’aria al contrario ha fatto volare via i portoni dai capannoni, le tegole e i comignoli dai tetti, ha fatto scoppiare i vetri di alcune finestre ed ha ucciso molti animali selvatici (soprattutto uccelli e pipistrelli). Riso e miglio sono stati completamente allettati dal vento. Le raffiche – che hanno raggiunto i 120 km/h – hanno inoltre sdraiato i cereali, e le piogge che sono seguite hanno inzuppato le pannocchie che iniziavano ora la loro fase di maturazione ed essiccazione in campo.

10 minuti di follia climatica hanno praticamente distrutto quasi un anno di lavoro.

È stato pazzesco: abbiamo avuto l’impressione di trovarci catapultati improvvisamente in un film americano, di quelli dove la gente si rifugia nei bunker mentre i tornado spazzano via tutto. Peccato che non si trattasse di un film.

 

Un uragano violento. Una situazione destinata a ripetersi

Prepariamoci: a queste frustate del clima dovremo fare l’abitudine. Questi passaggi repentini da prolungati periodi secchi a periodi umidi eccessivamente piovosi diventeranno la normalità.

Il problema è che la nostra capacità di adattamento è ormai ridotta all’osso.

L’anno scorso la siccità aveva dimezzato i nostri raccolti. Quest’anno abbiamo dovuto superare le piogge continue e il freddo a giugno e adesso, proprio adesso che il riso iniziava a maturare, è arrivato l’uragano. La tempesta tropicale.

Il danno economico più grave – e al momento incalcolabile – è quello al riso e al miglio.

In ogni caso, ancora una volta ripartiremo da capo, studieremo le varietà da coltivare per minimizzare i rischi e proveremo ad attenuare gli impatti di questa ennesima catastrofe.

Ma non sarà facile. Anzi, sarà durissima. E non solo per i soldi, che non sono certo il motivo per cui abbiamo deciso di fare questo lavoro, ma per la frustrazione di vedersi portare via in un soffio mesi di sacrifici e per la paura che proviamo nell’assistere all’inazione che ci circonda.

 

Un barlume di speranza: i vostri abbracci, il vostro supporto

In questo scenario di grande preoccupazione, c’è però una cosa che ci ha sostenuto e permesso di non cedere: il vostro supporto, che è stato davvero eccezionale.

I messaggi, i riscontri e gli acquisti che abbiamo ricevuto a seguito dell’uragano ci hanno confermato che quella che rappresentate con noi non è una comunità virtuale ma una comunità vera. Una comunità attenta, presente, in ascolto. Che supporta veramente l’agricoltura e che crede in un futuro più sostenibile.

Sappiatelo: per noi, nel momento in cui scegliete i nostri prodotti, diventate a tutti gli effetti COPRODUTTORI. Finanziatori di un progetto che vuole rivoluzionare il modo di fare agricoltura diffondendo un metodo che va oltre il biologico e salvaguarda la salute del suolo e il benessere delle persone.

 

Volete sostenerci in questa fase difficile? Ecco i “buoni preordine”

L’idea dei “buoni preordine” da 50 euro che trovate adesso sul sito è nata in questi giorni parlando proprio di questo con alcuni di voi.

Acquistando ora questi buoni e riscattandoli a partire da novembre potete darci concretamente una mano a superare questo momento critico. Senza fare una donazione ma pagando in anticipo, proprio come in una CSA.

Da novembre poi, in base alla disponibilità dei prodotti, in base a quello che avremo potuto raccogliere ma anche in base alle novità che presto saranno presenti sul sito (come l‘avena, il riso nero, il riso lungo aromatico tipo basmati ed un nuovo riso da risotto di cui vi parleremo presto) potrete riscattare il vostro buono.

Che ne dite? Noi pensiamo che questo nuovo modello di rapporto tra produttore e consumatore possa restituire valore al cibo e a chi lo produce. Salvaguardando la qualità ed una visione di futuro veramente etica e sostenibile.

 

Conclusioni

Ciò che non funziona nel nostro essere società di consumatori è l’individualismo diffuso e la spinta verso l’economia del profitto a scapito dell’economia del benessere. I problemi della nostra epoca sembrano arrivati a un punto di non ritorno e si cerca di affrontarli con la tecnologia, ma la soluzione non è tecnologica, è nelle persone, nelle scelte quotidiane di ognuno di noi e nella collettività” (Azienda Agricola Biologica Podere Cimbalona)