Di buoni propositi, riscontri e motivi per essere grati

Salutiamo un anno che ci ha resi diversi e più consapevoli per iniziarne un altro con il giusto carico di buoni propositi, determinazione e fiducia.

 

Vorrei un anno senza migranti morti.
Avremo un anno con migliaia di morti nel mediterraneo.

Vorrei un anno senza emissioni.
Avremo un anno con migliaia di tonnellate di CO2”.

Si apre così la lettera scritta dal pensatore Leonardo Caffo, intervenuto ad inizio dicembre alla serata organizzata dall’Associazione 2031 e da Italian Tech per premiare la Tech Person of the Year (Fonte: La Repubblica).

Una lettera che vi invitiamo a leggere e che ci ha fatto riflettere su quanto tendiamo sempre a riporre speranze nel nuovo anno – cercando di gettare via ciò che di triste o negativo ha caratterizzato quello passato – senza però renderci conto che i buoni propositi resteranno tali e che le cose continueranno ad andare male se non saremo noi i primi ad intervenire per cambiarle.

 

Il nostro 2020…

Il 2020 è stato forse uno degli anni più difficili che la maggior parte di noi ha dovuto affrontare, tra nuove regole, restrizioni, lutti e paure.

Poi è arrivato il 2021, e nel salutarlo tutto noi abbiamo voluto fortemente credere che sarebbe stato diverso. Ma insomma… Alla fine è stata dura anche quest’anno.

Le nostre vite private sono state travolte una seconda volta.

Noi, come famiglia, abbiamo affrontato una delle cose più difficili in assoluto dopo la nascita di Noah e la scoperta della sua malattia genetica. Abbiamo familiarizzato con una parola che non credevamo di dover gestire così presto, da così giovani: adenocarcinoma.

Non è stato semplice, ma ancora una volta fare scudo e squadra attorno alla difficoltà – insieme ad una diagnosi precoce, resa possibile da controlli di routine – ci ha permesso di chiudere questa brutta storia con un lieto fine.

La verità però è che ora, ugualmente, non ci sentiamo più gli stessi di prima.

 

… E le cose importanti che ci ha insegnato

Se prima eravamo energici, ora siamo accelerati.

Ora non c’è più spazio per le perdite di tempo, e nemmeno per le persone che apportano nelle nostre vite energie negative.

Ora non rimandiamo più. Non ci sottraiamo più a nessuna lotta di bacini. Diamo a queste cose la giusta importanza, le facciamo succedere, le viviamo. Lasciamo che ci attraversino tutti e ne godiamo profondamente.

Ora sappiamo cosa vogliamo: vogliamo nella nostra vita esseri umani capaci di gesti amorevoli, momenti preziosi da non dimenticare mai e parole di valore, che aggiungano sempre senso senza mai toglierlo.

 

In famiglia e in azienda

State tranquilli, non stiamo andando fuori tema, anche se potrebbe sembrare.

Abbiamo deciso di parlare del nostro 2021 così perché ognuno di questi avvenimenti ha influito anche sulle nostre scelte aziendali.

Nel corso del 2021 abbiamo spinto ancora di più su alcuni aspetti del lavoro che ci stanno a cuore, tralasciandone altri che ci interessano meno e che non si adattano al nostro modo di pensare.

L’esempio più calzante riguarda gli sconti, le promozioni, le grandi sponsorizzazioni, che anche quest’anno abbiamo evitato, lasciando invariati i nostri prezzi (perché sì, per poter scontare bisogna prima aumentare… altrimenti è difficile starci dentro).

 

Nei campi e lasciando fare alla natura

In campagna, poi, il nostro metodo si è fatto ancora più affettuoso.

La stessa cura e delicatezza che pratichiamo nella vita di tutti i giorni abbiamo sentito l’esigenza, ulteriormente, di portarla in campagna.

Le lavorazioni con i mezzi pesanti, dalle nostre parti, sono ormai una rarità, e lo stesso vale per le arature, che avvengono solo in situazioni eccezionali.

Per tutto il resto lasciamo fare alle erbe e agli alberi, che abbiamo riportato in questo territorio devastato da 60 anni di monocoltura e prodotti chimici.

Qui, per tutto l’autunno, l’inverno e la primavera, in campo ci sono erbe dalle molteplici funzioni che scegliamo sulla base delle differenti esigenze dei terreni e delle colture da seminare:

  • il trifoglio e la veccia, dall’azione fertilizzante
  • la colza, che è in grado di dissodare il terreno con le sue radici profonde
  • l’avena e il loietto, che offrono una grande copertura erbacea e favoriscono la rigenerazione del suolo, l’aumento di biodiversità e la realizzazione di una pacciamatura verde in risaia.

 

A proposito di buoni propositi

Perché la verità è che non c’è più tempo da perdere. Il suolo ha bisogno di tornare in vita per la salute dell’ambiente e quella di tutti.

La desertificazione dei terreni agricoli, depauperati, privati di vita, utilizzati come superfici sterili su cui intervenire con macchinari pesanti e prodotti chimici, ci sta ammalando tutti. Il nostro territorio – la pianura padana – non è solo il più inquinato d’Europa, ma è anche quello con la più alta incidenza di mortalità per cancro. E non è un caso.

Un suolo arato, denudato e lasciato scoperto per mesi è un danno per la biodiversità e per l’ambiente, perchè emette CO2 anziché immagazzinarla, sottraendola all’aria, e risulta inospitale per animali e microrganismi.

 

Ce la faremo solo accelerando il ritmo

Per noi è inammissibile che in risicoltura venga permesso agli agricoltori di lavorare i terreni in autunno e lasciarli privi di copertura erbacea per tutto l’inverno e la primavera, fino alla semina del riso (che avviene intorno al mese di maggio).

Qualcosa si sta muovendo, ma il ritmo non è sufficientemente sostenuto. Come dicevamo prima, è tempo di spingere sull’acceleratore. E voi, con il vostro sostegno e i vostri acquisti, avete davvero la possibilità di farlo.

 

Ce la faremo solo coltivando il rispetto (e gli alberi!)

L’unica cosa che muove certe aziende sono i soldi.

Il che significa che quando i consumatori inizieranno a voler mangiare solo prodotti biologici e ad accettare che il cibo abbia un valore, anche economico, molte cose cambieranno. Non sottovalutiamo il potere delle nostre scelte, sebbene sarebbe più semplice, rapido e giusto che certe regole venissero imposte da una politica attenta alla salute dei suoi cittadini e non alla posizione della poltrona.

Noi questo meccanismo lo abbiamo sperimentato direttamente, ricevendo proprio da voi il suggerimento di vendere il riso rotto – ossia i chicchi che si spezzano durante la lavorazione pur conservando tutto il gusto e tutte le proprietà nutrizionali – e l’idea di creare delle box forest come proposta natalizia.
Quest’ultima, in particolare, ha registrato un successo che non ci aspettavamo.

Siete stati tantissimi a sceglierla come regalo, dando così linfa preziosa ai nostri progetti di riforestazione in Pianura Padana.

Queste box contengono un prodotto fra quelli disponibili in Cascina ed il codice corrispondente all’albero che verrà piantato in inverno sui terreni della nostra azienda.

 

I buoni propositi che preferiamo

L’idea è di creare boschi lineari lungo le rive e le strade che circondano i nostri campi ed un bosco planiziale dove prima c’era un pioppeto.

Sì: metteremo alberi ovunque, scegliendo tra specie autoctone, per offrire cibo e rifugio agli animali selvatici.

Sì: nel 2021 abbiamo portato avanti con determinazione un’agricoltura diversa, rispettosa dell’uomo e dell’ambiente, e nel 2022 continueremo a farlo.